Punteggio minimo
2024
Questionari Ministeriali
Caricheremo presto i risultati ufficiali dei questionari ministeriali per questa scuola.
Coming soonPagella ssmreview:
6/10
Didattica
8/10
Impegno Lavorativo
8/10
Qualità Ambiente
9/10
Qualità Struttura
8/10
Pratica e Autonomia
5/10
Rotazioni e Rete
10/10
Possibilità Ricerca
55
Ore Settimanali
12
Mesi Extrarete
2
Guardie Mensili
Le recensioni di questa scuola:
Recensione di uno/a specializzando/a del 2° anno
20 giugno 2025
Pagella
Informazioni aggiuntive
Approfondimenti
Commenti globali
La Scuola di Specializzazione in Oncologia Medica di Genova è suddivisa in 3 unità: 1 universitaria e 2 ospedaliere. Tuttavia, nella pratica quotidiana, il lavoro si organizza sostanzialmente in due grandi gruppi funzionali: uno costituito da universitaria e Oncologia 2 (ospedaliera), mentre Oncologia 1 resta più isolata e autonoma con una propria degenza separata di circa 7 letti. Le altre due oncologie (universitaria e Oncologia 2) condividono invece una degenza comune di 18 letti, di cui 9 afferenti formalmente all’università e 9 all’ospedale, ma nella pratica gestiti insieme da medici e specializzandi, senza distinzioni operative. In Oncologia 1 specializzandi operano esclusivamente all’interno della propria unità, mentre tra oncologia universitaria e Oncologia 2 gli specializzandi possono svolgere in maniera interscambiabile i DH. I punti critici attualmente sono principalmente 2: 1. Il vuoto generazionale degli specializzandi conseguenza del pensionamento contemporaneo dei tre storici primari, che ha portato alla chiusura della scuola per un anno intero, a causa della mancanza di sostituti. L’anno successivo alla riapertura sono entrati solo 2 specializzandi (di cui uno non operativo), per cui di fatto è presente una sola specializzanda di quell’anno, ora al III anno. Nei 2 anni successivi è stato ripristinato l’ingresso di 7-8 specializzandi per anno, ma si è creato un importante squilibrio nella distribuzione dell’esperienza: i pochi specializzandi senior stanno per concludere il percorso o sono fuori rete, mentre dal prossimo anno resteranno solo gli specializzandi di III anno in su, con una totale assenza pratica di IV e V anno. 2. La seconda criticità è legata al fatto che è dovrà essere nominato verosimilmente a breve il nuovo primario dell’oncologia ex-Sobrero. Con questa nuova nomina, è previsto un cambio dell’attuale assetto organizzativo, che passerà da tre oncologie a due: una universitaria, che resterà sotto la guida della prof.ssa Del Mastro, e una ospedaliera, affidata al nuovo primario. Tuttavia, non è ancora chiaro quando e come avverrà questa riorganizzazione né quali saranno le ripercussioni pratiche, soprattutto per i gruppi misti che coinvolgono strutturati sia universitari che ospedalieri. Potrebbero consegurne modifiche gestionali e ridefinizioni dei percorsi formativi e delle rotazioni.
Qualità della didattica
Frontale: Per quanto riguarda la didattica, le lezioni frontali si svolgono solitamente in modalità mista, cioè sia in presenza che da remoto. La didattica è organizzata in due "cicli": uno per il primo biennio, e un altro per il triennio successivo. All'interno di ciascun ciclo, le lezioni sono quasi identiche per tutti gli anni coinvolti, con lievi variazioni: ad esempio, nel biennio il secondo anno ha qualche lezione in più rispetto al primo. Per quanto riguarda il biennio, una buona parte delle lezioni è su argomenti poco utili (con poco risvolto nella pratica clinica delle attività di I e II anno) o potrebbero essere strutturate meglio, altre lezioni sono valide (es. argomenti come le emergenze oncologiche). Le lezioni del triennio, invece, sembrano essere più utili nella pratica quotidiana essendo focalizzate sulle specifiche patologie oncologiche. Ci sono inoltre altre attività didattiche più informali come journal club, onco-club e altro.
Sul campo: Nella maggior parte dei casi gli strutturati sono molto competenti e disponibili (più o meno spontaneamente a seconda dei casi) a spiegare ed approfondire, nonostante l'importante flusso di pazienti. La didattica sul campo è sicuramente più utile e preponderante rispetto alla didattica formale frontale. In alcuni casi c’è molta pressione a fare ricerca che può essere un ottimo slancio per alcuni specializzandi, ma magari non tiene conto di coloro che non hanno grande interesse nel farla e si trovano quasi obbligati.
Esame fine anno: Da alcuni anni l'esame di passaggio è in buona parte una formalità, si svolge in maniera assolutamente tranquilla, ma è buona norma andarci comunque ben preparati sull'argomento che viene assegnato (diverso per ciascuno specializzando e sorteggiato in base al programma delle lezioni di quell'anno). Tutti gli specializzandi prendono solitamente il massimo dei voti. Le cose potrebbero cambiare, comunque (in passato si trattava di un esame vero e proprio, e c’è sempre la possibilità che le cose tornino ad essere così).
Ambiente lavorativo
Impegno: In generale medio-alto. Dipende dalla rotazione e dallo specifico momento in cui ti ci trovi. Quando scarseggiano gli specializzandi in quel dato gruppo è difficile uscire prima delle 18-19:00. Mancando personale amministrativo lo specializzando dovrà sicuramente svogliere una non irrilevante quota di lavoro di backoffice e segretariato (colloqui telefonici con i pazienti, rispondere alle mail, programmare/verificare/comunicare/modificare appuntamenti su richiesta dei pazienti o degli strutturati), oltre alla parte clinica che è certamente dispendiosa ed eventuale ricerca che è completamente "extra" (quindi ci si dovrà fermare oltre l'orario di normale servizio, o lavorarci a casa o nei weekend), non c'è uno spazio "protetto" e dedicato alla ricerca. Al primo anno non si fa generalmente DH, tranne che in casi eccezionali in cui può capitare di dover sopperire alla mancanza di molti specializzandi “grandi” contemporaneamente; non si fanno guardie né weekend né festivi. Al I anno si fanno fondamentalmente ambulatori (solo del tuo gruppo di patologia) e degenza. Nel gruppo “misto” in degenza ci sono sempre 2 spec “grandi” e uno di I anno, ciascuno fa 2 settimane consecutive. A partire dal II anno, invece, si inizia a fare in maniera stabile il DH, e anche guardie pomeridiane fino alle 20:00, weekend, festivi. Gli studenti dell’attuale II anno hanno iniziato anche a fare le guardie notturne (che in realtà dovrebbero iniziare dal III anno, ma sono state "anticipate per la questione della carenza di specializzandi "grandi").
Clima: Per quanto riguarda l'ambiente lavorativo, nonostante il carico lavorativo spesso (quasi sempre) possa essere medio-alto, trovo che ci sia comunque un ottimo ambiente lavorativo. Buon rapporto tra gli strutturati e gli specializzandi e ottimo rapporto tra gli specializzandi dei vari anni. Naturalmente, come in tutti gli ambienti, ci sono luci ed ombre; però, sinceramente, ho sentito di molto peggio in giro. Da questo punto di vista, penso che possiamo dirci fortunati e che, con l'impegno di tutti, possa continuare ad esistere un buon ambiente in cui, tutto sommato, il lavoro non pesi troppo.
Struttura ospedaliera
Il lavoro si svolge principalmente nel padiglione (ex)IST del Policlinico San Martino di Genova. La struttura è abbastanza nuova. Non si utilizzano cartelle cartacee ma il lavoro è gestito attraverso una serie di programmi gestionali (in lentissima fase di unificazione). Gli spazi per gli specializzandi sono generalmente condivisi con quelli dedicati agli strutturati, in una palazzina adiacente all’IST (e sicuramente meno nuova e peggio attrezzata). L’ospedale è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici ed essendo molto grande c’è un bus interno che circola in un’ampia fascia oraria nei giorni feriali.
Pratica e rotazioni
Pratica/Autonomia: Autonomia bilanciata e adeguata il più delle volte. Episodici casi in cui si viene abbandonati a sé stessi o all'estremo opposto non si ha voce in capitolo nelle pratiche/decisioni cliniche
Rotazioni/Rete: Al primo anno si viene assegnati ad un gruppo di patologia che può essere tra le unità ospedaliere o universitarie, dove si trascorrerà tutto il I anno, eccetto il periodo nei tronchi comuni, che dura tre mesi, ed è in medicina interna. Al primo anno non si fa generalmente DH, tranne che in casi eccezionali in cui può capitare di dover sopperire alla mancanza di molti specializzandi “grandi” contemporaneamente; non si fanno guardie né weekend né festivi. Al I anno si fanno fondamentalmente ambulatori (solo del tuo gruppo di patologia) e degenza. Nel gruppo “misto” in degenza ci sono sempre 2 spec “grandi” e uno di I anno, ciascuno fa 2 settimane consecutive. A partire dal II anno, invece, si inizia a fare in maniera stabile il DH, e anche guardie pomeridiane fino alle 20:00, weekend, festivi. Gli studenti dell’attuale II anno hanno iniziato anche a fare le guardie notturne (che in realtà dovrebbero iniziare dal III anno, ma c’è una situazione particolare che spiegherò dopo). Dal II anno iniziano anche le rotazioni: si turna tra i vari gruppi di patologia, generalmente per 5 mesi per ciascun gruppo. Le rotazioni quindi durano in totale fino a circa metà del terzo anno e, una volta terminate, si sceglie in quale gruppo di patologia ritornare: questo può essere il gruppo cui eri stato assegnato al I anno, ed è una cosa frequente, oppure puoi decidere di andare in un altro gruppo se ti è piaciuto di più. Generalmente, nonostante ci si aspetti che al termine delle rotazioni lo specializzando rientri nel gruppo cui era stato assegnato al I anno, da quel che so io a nessuno viene impedito di scegliere liberamente in quale gruppo poi andare (e infatti ci sono gruppi in cui non ci sono specializzandi di 4 e 5 anno che hanno scelto di terminare la spec in quel gruppo). Le rotazioni al II anno comprendono anche 3 mesi in rete formativa, che possono essere a La Spezia oppure all'ospedale pediatrico Gaslini. In passato c'era anche la rotazione a Savona, che però adesso non si fa più perché è uscita dalla rete formativa. Quindi si fanno tre mesi alla Spezia oppure tre mesi al Gaslini, non entrambi.
Opportunità di ricerca
Per quanto riguarda la possibilità di fare ricerca, siamo un IRCCS, quindi la ricerca è fortemente incentivata (a volte praticamente obbligatoria). Bisogna comunque considerare che la ricerca è un'attività extra rispetto a quella lavorativa. Quindi, se normalmente la normale attività lavorativa ti impegna, magari ad esempio fino alle 18, l'attività di ricerca ti impegnerà il tempo successivo, cioè dovrai fermarti al lavoro più a lungo fino alle 19, o diciamo fino a quando ritieni, o magari lavorarci anche nei weekend purtroppo. Inoltre come ricerca si tratta principalmente di studi di fase III, non abbiamo a Genova studi di fase I/II e c’è poca possibilità di fare ricerca traslazionale.
Attività extra
Congressi: Si partecipa a numerosi convegni e congressi, in molti casi con sede a Genova o regionali, ma molto spesso anche nazionali, in tutti questi casi quasi sempre gratuitamente. Per i congressi internazionali ci si organizza tra gli specializzandi, e la scuola è orgogliosa nel farci partecipare. Una buona parte di queste partecipazioni sono rimborsate dall'università o ci sono posti gratuiti (es. eventi AIOM sul territorio nazionale) comprensivi di trasporto e alloggio. Naturalmente la difficoltà di poter avere arrangiamenti gratuiti è proporzionale all'importanza e alla internazionalità dell'evento.
Extrarete/Estero: Fortemente incentivati a trascorrere periodi in extra-rete formativa in altri centri italiani, ma soprattutto, ancora meglio, all'estero. Fuori dall'Italia, abbiamo specializzandi che sono stati a Bruxelles, in Francia, in Spagna, in Australia e in America, addirittura. Gli specializzandi che invece sono voluti andare in altri centri comunque italiani, hanno avuto un po' più di difficoltà (perché è più prestigioso andare all’estero), ma generalmente sono riusciti.