Punteggio minimo
2024
Questionari Ministeriali
Caricheremo presto i risultati ufficiali dei questionari ministeriali per questa scuola.
Coming soonPagella ssmreview:
5.666666666666667/10
Didattica
8.333333333333334/10
Impegno Lavorativo
7.333333333333333/10
Qualità Ambiente
6.333333333333333/10
Qualità Struttura
8.333333333333334/10
Pratica e Autonomia
6.333333333333333/10
Rotazioni e Rete
6.666666666666667/10
Possibilità Ricerca
56.666666666666664
Ore Settimanali
11
Mesi Extrarete
4.666666666666667
Guardie Mensili
Le recensioni di questa scuola:
Recensione di uno/a specializzando/a del 2° anno
30 settembre 2025
Pagella
Informazioni aggiuntive
Approfondimenti
Commenti globali
Gli specializzandi vengono divisi secondo la graduatoria (chi ha un punteggio più alto sceglie prima) fra Policlinico Umberto I e Sant’Andrea. Durante i quattro anni, due sono di reparto (rotazioni esterne di due mesi al San Camillo, San Giovanni, ICOT di Latina per riabilitazione e Sant’Andrea per chi è del Poli e viceversa), uno per ambulatori e servizi (EEG,EMG, doppler, tossina…) e l’ultimo anno personalizzabile con esperienze extra rete.
Qualità della didattica
Frontale: C’è un calendario annuale con varie lezioni, i prof sono molto disponibili a fare lezioni frontali e/o online e a spostare giorni/ orari in base alle nostre esigenze.
Sul campo: Tanti strutturati giovani disponibili a spiegare e a far ragionare su diagnosi differenziali e possibili trattamenti
Esame fine anno: L’esame del primo anno si basa sulla neuroanatomia, del secondo sulla fisiopatologia, del terzo sulle diagnosi differenziali e del quarto sulle terapie. Niente di terribile. Si studia dai libri consigliati e dagli articoli scientifici più recenti per gli aggiornamenti. Materiale reperibile facilmente dagli spec più grandi
Ambiente lavorativo
Impegno: Per i turni ci si organizza fra specializzandi, dipende dal numero di persone in reparto e dal grado di autonomia che si raggiunge dopo un po’ di esperienza. Possono esserci periodi in cui si lavora le classiche 38 ore settimanali a periodi in cui si lavora 10-12h al giorno. Le guardie sono molto formative perché si va in PS e negli altri reparti a fare consulenze. Il monto e lo smonto notte/festivo sono quasi sempre rispettati, dipende tutto dal sapersi organizzare con i colleghi. I festivi sono divisi equamente fra tutti gli specializzandi
Clima: L’ambiente è molto sereno, ci si aiuta fra tutti e si diventa presto parte di una grande famiglia (anche con infermieri, oss e addetti alle pulizie). Tanti strutturati giovani molto preparati che sono pronti a fare da guida e prof molto disponibili all’ascolto.
Struttura ospedaliera
Il Sant’Andrea è un ospedale monoblocco moderno. Ci si arriva facilmente in macchina ed è disponibile un parcheggio gratuito per i dipendenti. Gli specializzandi hanno una stanza con computer, letto e bagno in camera per le guardie. Il policlinico è un ospedale a padiglioni, facilmente raggiungibile con i mezzi. Ogni reparto ha una stanza con computer appositi per specializzandi.
Pratica e rotazioni
Pratica/Autonomia: Sin dai primi giorni si è spronati ad effettuare EGA, rachicentesi e tutte le procedure (sempre sotto la guida di uno strutturato). Si discute dei casi clinici durante il giro visite e si concordano insieme allo strutturato esami e terapie.
Rotazioni/Rete: Due/tre mesi al San Camillo/ San Giovanni per reparto e ambulatori. Altra rotazione all’ICOT per la parte di neuroriabilitazione e per ambulatori di patologie rare. Poi gli spec del Sant’Andrea ruotano al Policlinico e viceversa. Per le rotazioni c’è un calendario che si concorda con i colleghi.
Opportunità di ricerca
Ci sono tutti gli strumenti di ultima generazione per approfondire ciò che più si vuole e anche i contatti adeguati. Nuovi laboratori gestiti da personale qualificato. Si riescono a fare pubblicazioni con il proprio nome.
Attività extra
Congressi: La scuola ha un fondo per rimborsare i congressi. Per partecipare ci si può tranquillamente organizzare con i colleghi per non lasciare i reparti/servizi scoperti.
Extrarete/Estero: Molto incentivata l’esperienza all’estero, dai 6 ai 12 mesi. Molti contatti in Europa e in America.
Recensione di uno/a specializzando/a del 4° anno
09 aprile 2025
Pagella
Informazioni aggiuntive
Approfondimenti
Commenti globali
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Qualità della didattica
Frontale: .
Sul campo: .
Esame fine anno: .
Ambiente lavorativo
Impegno: .
Clima: .
Struttura ospedaliera
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Pratica e rotazioni
Pratica/Autonomia: .
Rotazioni/Rete: .
Opportunità di ricerca
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Attività extra
Congressi: .
Extrarete/Estero: .
Recensione di uno/a specializzando/a del 1° anno
05 aprile 2025
Pagella
Informazioni aggiuntive
Approfondimenti
Commenti globali
C'è sicuramente di meglio. Organizzazione scarsa, strutture ospedaliere parecchio indietro, ambiente tra colleghi al limite del tossico, logistica giungla. Strutturati mediamente presenti e tranquilli, buona internazionalizzazione.
Qualità della didattica
Frontale: Poche lezioni frontali saltuarie, non sempre utili, le si può frequentare se si sgomita un po' per assentarsi dal reparto. Per il resto viene suggerito di partecipare a seminari di altri corsi di laurea della Sapienza in ambito neuroscientifico, anche in tal caso con il rischio di farsi guardare storto dai colleghi per doversi assentare dal reparto.
Sul campo: Tutor sostanzialmente inesistenti. Si impara sul campo dagli strutturati ma bisogna starci dietro e fare domande, e comunque bisogna vedersela da soli.
Esame fine anno: Ogni anno su argomenti diversi, bisogna studiare.
Ambiente lavorativo
Impegno: Organizzazione paradossale. Il primo giorno si viene divisi tra le due sedi (Umberto I e Sant'Andrea) sulla base del punteggio conseguito al test ma soprattutto della provenienza: se ti sei laureata/o in Sapienza con una tesi in Neurologia sei sostanzialmente libera/o di scegliere sede e gruppo di ricerca, al contrario in sostanza "ti attacchi". Essere assegnati al Sant'Andrea significa 1) doversi mettere l'anima in pace e automunirsi, a meno che non si voglia fare ogni mattina un viaggio della speranza con i mezzi pubblici; 2) avere meno possibilità di scelta in merito a temi e gruppi di ricerca. L'organizzazione del lavoro è sostanzialmente demandata all'autogestione degli specializzandi (degli anni successivi), che tuttavia paradossalmente porta ad un carico di lavoro eccessivo, ben oltre quanto stabilito da contratto con turni per una media di 60-70 ore settimanali. Il clima che si respira è quello per cui il reparto e il lavoro sono "tutto", a costo anche di rinunciare non solo al tempo libero e al riposo, ma anche alle lezioni. Guardie diurne e notturne + festivi e superfestivi circa 5 al mese, praticamente da subito (con qualche piccola differenza tra le due sedi), così come le rotazioni in rete formativa (sempre stabilite dagli specializzandi più grandi): può capitare di arrivare a Roma il primo giorno di specializzazione e scoprire in serata di essere stati assegnati (da uno specializzando più grande) alla rotazione a Latina, non il massimo soprattutto se si è fuorisede e ci si è organizzati per l'affitto a Roma.
Clima: Ambiente lavorativo tra colleghi al limite del tossico. Domina incontrastata la retorica della "vita per il reparto", a cui si aggiunge l'ulteriore carico degli specializzandi degli anni successivi che si intestano poteri e autorità che non hanno. Viene vista come norma la totale abnegazione al reparto e la rinuncia a diritti elementari come tempo libero, riposo fisico e mentale, e spesso anche lezioni (perchè comportano il doversi assentare dal reparto). A titolo di esempio, si corre il rischio di essere guardati male se dopo un turno di notte non si è disposti a fermarsi anche la mattina successiva. In sintesi, se sei disposta/o a dare la vita per il reparto e a rinunciare ai (pochi) diritti elementari fissati dal contratto l'ambiente tra colleghi sarà sereno e amichevole, se invece vuoi solo il rispetto delle normative e non annichilire il resto della tua vita fuori dall'ospedale lo str*nzo sarai tu! Rapporto con gli strutturati e i docenti mediamente tranquillo, sono tutti abbastanza sereni. Nota positiva in particolare per il direttore, persona molto disponibile e a modo. Personale infermieristico quasi sempre ineccepibile.
Struttura ospedaliera
Strutture ospedaliere fatiscenti (Umberto I) o comunque vecchie (Sant'Andrea, dove non c'è neanche uno spogliatoio per cambiarsi e lasciare i propri effetti personali, bisogna farlo in bagno). Sistemi informatici indietro di decenni, il che rallenta molto l'attività quotidiana. Umberto I facilmente raggiungibile con i mezzi, Sant'Andrea invece impossibile da raggiungere con i mezzi (a meno di non farsi almeno, nella migliore delle ipotesi, 1 ora e mezza all'andata e altrettanto al ritorno, cambiando circa 3 mezzi lungo il percorso): se si viene assegnati al Sant'Andrea bisogna avere la macchina, e comunque bisogna muoversi con largo anticipo al mattino, anche arrivando in reparto un'ora prima dell'inizio delle attività, per evitare il traffico infernale e per trovare parcheggio in ospedale, perchè quello libero si riempie molto rapidamente e quindi in alternativa o si paga quello ad ore oppure si paga la multa per aver lasciato la macchina parcheggiata in posti improbabili. Per quel che riguarda l'Umberto I, essendo il reparto di Neurologia separato dalla cittadella del Policlinico, gli specializzandi si occupano anche di organizzare il parco ambulanze e i trasporti dei pazienti per eventuali consulenze/indagini diagnostiche/trasferimenti: una competenza logistica indispensabile per un neurologo (prendiamola con ironia, per non piangere)!
Pratica e rotazioni
Pratica/Autonomia: Autonomia anche troppa, soprattutto i primi anni. I reparti sono sostanzialmente gestiti dagli specializzandi, il che è un pro per certi aspetti, un contro per quel che riguarda l'apprendimento e anche la "serenità" durante il lavoro. Gli strutturati sono comunque mediamente presenti in reparto, nel senso che per qualsiasi necessità si può bussare alla porta e chiedere, però la gestione del paziente è spesso in buona parte demandata agli specializzandi: a titolo di esempio, spesso il giro visite con gli strutturati al mattino è una "sintesi" del giro fatto in precedenza dagli specializzandi, dove si illustrano e si discutono con lo strutturato le questioni più importanti, per il resto il paziente è spesso e per buona parte della degenza "a carico" degli specializzandi.
Rotazioni/Rete: Rotazioni 4 di 2 mesi ciascuna: San Camillo, San Giovanni, Latina, e poi a seconda della sede a cui si è assegnati si ruota nell'altra (gli assegnati all'Umberto I ruotano 2 mesi al Sant'Andrea, e viceversa). Calendarizzazione elaborata dagli specializzandi più grandi, si inizia da subito e si rischia il primo giorno di specializzazione di venire a sapere di dover iniziare a Latina dal giorno successivo. Va anche considerato che andare in rotazione all'inizio del percorso può rivelarsi inutile, perchè per esempio a Latina si tratta di un reparto di riabilitazione, quindi si va ad "imparare" la riabilitazione prima ancora di aver fatto esperienza della clinica della patologia da riabilitare; al San Camillo c'è alta specializzazione sulle demielinizzanti, oltre ad un interessante ambulatorio di neuroftalmolgia, che tuttavia non si riescono a seguire se si è appena arrivati in specializzazione e non si è fatta esperienza clinica.
Opportunità di ricerca
Ricerca quasi pretesa, già al primo giorno viene chiesto di scegliere un gruppo di cui far parte, tuttavia se si viene assegnati all'Umberto I c'è più "varietà" in termini di temi, al Sant'Andrea molto meno. Temi principali: disturbi del movimento (Umberto I), demielinizzanti (in particolare al Sant'Andrea), demenze (entrambe le sedi), epilessia (all'Umberto I), neurovascolare (entrambe le sedi), malattie rare e periferico (Sant'Andrea).
Attività extra
Congressi: Sì, sia nazionali che internazionali.
Extrarete/Estero: Il direttore è molto propenso a mandare specializzandi all'estero, anche per un anno.